Il Cavallo

Scritto da Valentina Moro


I

l cavallo, come prima cosa, è un predato; è abituato dunque a essere catturato dagli altri animali. L' uomo, al contrario, è un predatore che si ciba di carne e utilizza le pelli degli altri animali per creare vesti e utensili. Spesso si tende a non tenere in considerazione questa diversità. Per il cavallo, infatti, l'uomo rappresenta una fonte di pericolo: è un carnivoro, veste spesso e volentieri con pelli animali, ha la posizione degli occhi centrali tipica dei predatori, cammina su due piedi (dunque in perenne posizione di attacco) e ha le dita delle mani lunghe e affusolate che usa per afferrare e stringere come se fossero degli artigli.

Il cavallo, essendo appunto un predato, è un animale molto pauroso che scappa sempre di fronte al pericolo, quindi anche dall'uomo. Non potendo però eliminare queste diversità nella nostra natura e non potendo fingere di essere quello che non siamo, dobbiamo sempre avvicinarci con calma e tranquillità al cavallo, facendogli capire in anticipo le nostre intenzioni.

Il cavallo è un quadrupede che per spostarsi usa quattro gambe, al contrario dell'uomo, bipede, che ne usa soltanto due. Il cavallo ha tre modi essenziali di muoversi, chiamati nello specifico andature: il passo, il trotto e il galoppo. Il passo è un’andatura camminata, in quattro tempi, dove si muove appoggiando un piede di seguito all'altro. Il trotto è un’andatura saltata, in due tempi, dove il cavallo sposta e appoggia due gambe contemporaneamente, facendo un movimento dal basso in alto con la schiena. Il galoppo è un’andatura basculata, a tre tempi (dove il cavallo bascula, ossia oscilla il collo in modo evidente per potersi mantenere in equilibrio) ed è il modo più veloce che ha per potersi muovere.

Il cavallo è un ungulato, questo significa che appoggia tutto il suo peso su di un’unghia, chiamata più precisamente zoccolo. Lo zoccolo si è sviluppato nel corso degli anni per permettere al cavallo di essere più veloce e resistente durante gli spostamenti. Inizialmente, infatti, il cavallo aveva degli arti che terminavano con le dita e il polpastrello esattamente come quelli dei cani o dei gatti. Le ossa delle dita si sono poi fuse assieme e il polpastrello indurito a formare lo zoccolo. Lo zoccolo del cavallo è molto forte ed elastico, ma, per mantenere le sue caratteristiche ha bisogno di essere tenuto in costante allenamento su terreni di diversa natura. I cavalli che vivono in scuderia non si muovono sufficientemente e camminano per di più su terreni morbidi, per questo motivo necessitano di essere ferrati e di una cura particolare dello zoccolo che gli permetta di essere sempre sano e funzionale.

Il cavallo è un erbivoro, mangia dunque solo cibo di origine vegetale (fieno, cereali, frutta, verdura, ecc.). In natura il cavallo si ciba prevalentemente di erba che si procura da solo, spostandosi, mentre in cattività il cavallo necessita di essere nutrito. L'alimentazione del cavallo in cattività è composta da fieno (erba messa a essiccare) e cereali. I cereali possono sia essere somministrati sfusi (ossia comprando ogni singolo cereale come orzo, avena, mais, ecc.) o sotto forma di mangime preconfezionato. I cavalli sono abituati a mangiare piccoli quantitativi di cibo nell'arco di tutta la giornata, per questo è utile suddividere i pasti, in modo da ricreare più possibile le condizioni naturali e permettere loro una buona digestione.

Il cavallo è un animale di branco; in natura non vive da solo, ma all'interno di un gruppo. Il branco è un gruppo ben strutturato dove ciascun cavallo è inserito all'interno di una scala gerarchica. Il branco varia continuamente la sua composizione: accoglie all'interno nuovi membri e allontana elementi di disturbo, ciascun cavallo può dunque scegliere con chi stare e con chi no. Al cavallo in cattività questa situazione viene negata. Non può occupare il ruolo per cui sarebbe stato predestinato in natura e deve accettare un branco spesso composto da umani, anziché da consanguinei. Ricordiamoci di queste piccole cose, nella loro semplicità sono fondamentali. Ci capita infatti spesso di trovarci in situazioni di pericolo o di dispiacere soltanto perché ci aspettavamo che il cavallo reagisse come avremmo reagito noi!


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