Il concorso completo

Scritto da Valentina Moro


I

l concorso completo (detto anche CCE) è una disciplina nata nell'ambiente militare che, come dice il nome, vuole essere una sintesi delle capacità psico-fisiche di cavallo e cavaliere. I concorsi completi sono strutturati, infatti, su tre prove che possono essere svolte in una, due o tre giornate di gara. Il cavallo utilizzato deve dar dimostrazione di grande versatilità ottenendo buoni risultati in diverse discipline. In genere la prima prova a essere messa in programma è il dressage.

In questa prova, come nei concorsi di dressage tradizionali, il binomio dovrà eseguire un grafico, ricevendo un punteggio per ogni movimento effettuato che terrà conto della posizione del cavaliere, dell'andatura del cavallo e della la sua rispondenza agli aiuti. La somma dei voti ottenuti verrà convertita in un punteggio negativo che permetterà di essere sommato alle penalità ottenute nelle altre prove per la determinazione della classifica finale. La seconda è la prova più importante, quella che generalmente caratterizza l'intero concorso, la prova di campagna. La campagna era originariamente composta di quattro parti: lo steeple (un percorso di circa dieci salti ampi e lineari), il cross (un percorso più lungo dove i salti sono di difficoltà maggiore) e due marce (ossia due spostamenti su strade e sentieri). Questa disposizione viene mantenuta ancora oggi soltanto nei concorsi di alto livello e nelle prove di campionato, a livello amatoriale, infatti, la prova di campagna si limita solamente alla parte di cross. Diversamente dal salto ostacoli il cross si svolge in uno spazio aperto dove non solo il terreno è naturale (quindi non in sabbia, ma composto di erba e sterrato), ma non è nemmeno sempre pianeggiante. I salti del cross hanno forme richiamanti gli ostacoli naturali della campagna. Si possono trovare, infatti, tronchi, siepi, muretti, scalini da affrontare nei due versi (chiamati talus), passaggi e salti in acqua, ecc. Data la loro entità i salti devono essere affrontati con un'andatura più sostenuta, saranno dunque posizionati tra loro più lontani e in uno spazio maggiore rispetto a quello del concorso ippico. L'altezza dei salti viene detta “fissa” in quanto non è modificabile, se non in caso di forte urto, questo fa sì che non ci siano, in campagna, penalità per l'abbattimento dei salti, ma soltanto per il loro mancato superamento.

Prima di prendere parte alla prova di cross i concorrenti vengono messi a conoscenza del tempo previsto per affrontare la prova. Il superamento del tempo stabilito prevede delle penalità, soltanto in alcuni casi, invece, vengono assegnate delle penalità in caso di arrivo anticipato. Le normative di costruzione dei salti (che si possono facilmente smontare in caso di collisione) e le severe regole imposte a cavallo e cavaliere (la monta pericolosa, ossia con cavallo insicuro o fuori controllo preve l'eliminazione del binomio) fanno si che il cross, nonostante le aspettative, sia privo di grossi rischi.

La terza e ultima prova è il salto ostacoli. La prova di salto ostacoli è un semplice percorso, atto a constatare la buona salute del cavallo dopo lo sforzo della prova di cross. Le penalità ottenute nel percorso di salto ostacoli vengono sommate al punteggio negativo delle altre due prove per la determinazione della classifica finale.

La divisa del concorso completo è diversa nelle tre prove. Nel salto ostacoli e nel dressage è sostanzialmente uguale a quella dei concorsi di disciplina. Nella prova di cross oltre ai pantaloni e agli stivali (o stivaletti con ghette) c'è l'obbligo di indossare un corpetto protettivo (la cosiddetta tartaruga), il casco (simile a un cap, solamente più resistente e sprovvisto di visiera rigida) e di portare al braccio la scheda santiaria con i dati del cavaliere. Durante tutte e tre le prove, il cavaliere è obbligato a portare una pettorina con il numero di gara assegnato al binomio all'inizio del concorso per il suo riconoscimento.


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