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ressage è una parola francese che tradotta in italiano significa addestramento; ed è proprio di addestramento che si tratta. Nel dressage, infatti, non vengono giudicate la forza e il coraggio del cavallo, ma l'armonia e la regolarità dei suoi movimenti, la sua rispondenza agli ordini impartiti dal cavaliere e la precisione nell'eseguire figure prestabilite.

Il campo da dressage, in gergo chiamato “rettangolo”, ha una misura standard di 20 metri per 60 che, nelle gare più semplici, può però essere ridotta a 20 per 40. Il recinto è di color bianco e molto basso per permettere ai giudici e al pubblico di godere appieno della prova dei concorrenti. Posizionati attorno al perimetro del rettangolo troviamo dei cubi bianchi con indicate delle lettere. La distanza e la disposizione delle lettere non è casuale e serve ai concorrenti e ai giudici come punti di riferimento per lo svolgimento della prova. Tutte le figure e le transizioni, infatti, devono essere eseguite in corrispondenza di queste lettere.
Nelle gare di dressage si esegue un percorso/grafico prestabilito, chiamato “ripresa”. Le riprese vengono riconosciute da una sigla seguita da un numero che ne connotano il grado di difficoltà e la serie di appartenenza. Le serie indicano sommariamente il grado di preparazione che il cavaliere deve avere per poter prendervi parte (si parte dalla più facile serie E, elementare, fino alla più complessa la serie D, difficile). Il numero che segue indica, invece, il tipo di grafico stabilito e, in ordine progressivo, distingue le riprese dalla più semplice alla più complessa (sapremo dunque che la E 200, pur appartenendo sempre alla serie elementare, sarà di esecuzione più facile rispetto alla E400). Ogni ripresa è costituita da un determinato numero di movimenti che a cui vengono assegnati dei giudizi in base alla precisione con cui vengono svolti. I movimenti sono composti da transizioni e figure. Le transizioni sono cambi di andatura (esempio dal passo al trotto o dal trotto all'alt) o variazioni di ritmo e velocità all'interno della stessa andatura. Le figure sono delle vere e proprie figure di forma geometrica. Per citare alcune delle più famose abbiamo il circolo, dove il cavallo disegna, con le sue orme, un cerchio, i cambiamenti trasversale e longitudinale, dove il cavallo taglia con una linea retta il campo, e il cambiamento diagonale, dove, sempre con una linea retta lungo la diagonale, il cavallo, partendo da un angolo raggiunge l'angolo opposto. Molto gradite dal pubblico sono le riprese freestyle, chiamate anche kur. Le kur sono particolari prove dove, nel rispetto di alcuni canoni, viene costruita una coreografia su di un brano musicale. Pur essendo di più facile comprensione per un pubblico di non addetti ai lavori, necessitano di un grande lavoro di costruzione e sono generalmente presenti solo nei concorsi più importanti.
Nelle gare di dressage i giudici sono tre e sono posizionati ai margini di un lato corto in corrispondenza della sua metà e dei due angoli. Quando il concorrente inizia e finisce la ripresa è obbligato a fermare il cavallo e a fare un cenno di saluto rivolto al giudice. I giudici assegnano un punteggio per ogni movimento che va da 0 (movimento non eseguito) a 10 (movimento eseguito in maniera impeccabile) con il 5 a rappresentare la sufficienza. Il punteggio totale viene ricavato facendo la media tra le somme dei punteggi assegnati da ogni giudice. Nell'assegnare il punteggio vengono presi in considerazione l'atteggiamento del cavallo, i suoi movimenti, come il cavaliere gli impartisce gli ordini e con che precisione vengono svolte figure e transizioni. Vengono inoltre assegnati dei punteggi chiamati “d'insieme” che danno un voto complessivo del cavallo e del cavaliere durante l'intero svolgimento della ripresa.
Come nel salto ostacoli, anche nel dressage è prevista una divisa composta da cap (cilindro o bombetta), giacca (o frac), pantaloni bianchi, stivali, speroni e guanti. È molto importante che cavallo e cavaliere siano perfettamente puliti e in ordine, in quanto anche questo sarà elemento di giudizio.